Anche a Torino, come  l’estero, ha sempre rappresentato meta d’emigrazione per la povera gente cuneese.Così alcuni Cuneesi lavorano alla costruzione della mole Antoneliana. Un giorno, purtroppo, uno cadde da grande altezza, ma per fortuna malgrado lo shock, fu salvato dalla “tampa” della calce, che era molto profonda; riuscì a tirarsi fuori da solo e stava pulendosi quando accorre trafelato il capo cantiere:”Cosa c’a l’è suceduje?”. “Mi sèi pà, mi sèi pà, sun arivà adèss!”. (“Che è successo?”. “Non so, non so, sono appena arrivato”).