Alla “piòla" (“grosso” ristorante della Capitale) sentono ordinare: “pula e merlu”. Immediatamente anch’essi ordinano la stessa cosa. Si vedono portare “polenta e merluzzo”. E’ un piatto tradizionale, giornaliero, per la povera gente del Cuneese e non vale la pena di andare a Torino per assaggiarlo. 
Alla seconda portata si fanno furbi (non per niente sono venuti nella Capitale). Non appena sentono ordinare un piatto sconosciuto, un “bis”, anch’essi in coro, “bis, bis”. 
Commento finale. A volu fè i furb, la ciamu  ‘n tante manère, ma l’è poi sempre pulenta e merluss. (Vogliono fare i furbi, la chiamano in tanti modi, ma è poi sempre polenta e merluzzo).