Progettata inizialmente da Grato Perno nel 1832, il quale prevedeva una piazza dalle dimensioni più ridotte rispetto all’attuale, il suo assetto definitivo venne definito intorno al 1870 dall’allora sindaco Carlo Brunet, che ne ordinò la realizzazione. Terminata nel 1887, con la sua forma rettangolare ed i suoi 23.650 mq. (215x110) e circondata da palazzi porticati che la delimitano simmetricamente, essa divenne il cuore della città. 


Inizialmente intitolata a Vittorio Emanuele II venne in seguito dedicata a Duccio Galimberti, eroe della Resistenza fucilato dai fascisti nel 1944.  
Al centro, dove originariamente doveva essere costruita una fontana, campeggia il monumento dedicato a Giuseppe Barbaroux, ministro di Carlo Alberto ed autore del codice albertino.  
La statua è opera dello scultore Giuseppe Dini.  
Sul lato sinistro della piazza, guardando verso la Via Roma, si affaccia il palazzo Galimberti che ospita una pinacoteca ed il museo, e dal quale, il 16 luglio 1943, Duccio Galimberti pronunciò il famoso discorso che segnò l'inizio della Resistenza cuneese.  
Ancor oggi questa piazza rappresenta il cuore della città dove si svolgono importanti manifestazioni pubbliche e mercati; inoltre, i dieci palazzi circostanti razionalmente integrati nell’immensa piazza, sono la palese dimostrazione di un rapporto armonioso tra urbanistica ed architattura.