Nasce a Cuneo il 6 Gennaio 1819 da una famiglia sufficientemente benestante da permettergli di compiere gli studi regolari a Cuneo e laurearsi successivamente in Giurisprudenza all’Università di Torino. 
Esercita la professione coltivando contemporaneamente a livello amatoriale la passione per la lirica, fino ad entrare a far parte della Filodrammatica Accademia Filarmonica presieduta dal barone Alberto Nota. 
Ma a ventisei anni, a Milano, il Toselli ha la grande ispirazione che segnerà la sua vita futura: vuole diventare attore di prosa. 
Abbandona così la professione di avvocato per accostarsi come allievo all’attore Gustavo Modena, dal quale vuole apprendere un tipo di recitazione particolare, non oratoria ma colloquiale, quotidiana, addirittura con punte dialettali. 
Il primo esordio del Toselli-attore avviene nel 1851 a Torino con la "Chichina d’Möncalè" nel personaggio di Gianduja. 
Nel 1863 il grande esordio con l’interpretazione dell’opera di Vittorio Bersezio "Le miserie d’Monsu Travet", capolavoro del teatro dialettale piemontese, dove Toselli recita nelle vesti del protagonista. Il successo è grande, ma è anche l’inizio del declino dell’attore: il teatro dialettale piemontese, proprio per la sua semplicità e quotidianità, non riuscì a trovare e mantenere il gusto del pubblico. 
Giovanni Toselli torna così a Cuneo, dove fonda il suo "Teatro d’Estate", che pur lavorando è però costretto a vendere, nel 1885, al Municipio. 
Muore a Genova, in miseria e dimenticato da tutti, nel 1886.