"Uno dei lebbrosi, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo".

Durante questo mese queste parole del vangelo di Luca hanno fatto spesso da eco alle mie giornate. Esse sono state proclamate nella Messa di ordinazione il 13 ottobre. Fanno eco perché grande è il mio grazie per il dono ricevuto: non posso che rinnovarlo ogni giorno con gioia!

Quella sera sono stato ordinato prete nella chiesa del Signore Gesù: la definirei un cocktail di incontri. Anzitutto con il Signore: grazie Spirito Santo! Grazie della comunione con Gesù, grazie per il dono del presbiterato! Ed insieme è stato un incontro con gli altri: grazie a mamma e a Alberto, grazie a Paolo e papà, che già vivono con il Signore che amo. Grazie ai tanti amici delle parrocchie più diverse. Grazie a quanti hanno condiviso con me e pregato per me quella sera del 13 ottobre. Grazie al presbiterio diocesano, e ai miei due don in particolare, che mi ha accolto come un nuovo fratello!

E’ già trascorso più di un mese ed è iniziata questa grande avventura. La "macchina parrocchiale" viaggia a pieni ritmi: incontri di formazione per i ragazzi, per i giovanissimi, per i giovani… Che bello!

Quest’anno, più che in passato, ho avuto l’impressione che abbiamo iniziato col piede giusto. Forse perché molti hanno avuto il coraggio di non fermarsi alle fatiche, ai dubbi, alle parole, ma hanno guardato avanti, con coraggio ed entusiasmo. Nel vangelo di Marco leggiamo: "Non abbiate paura… Egli vi precede". Il Signore mi precede: di cosa avrò paura? Della fatica? Delle critiche? Delle difficoltà? Dei numeri? No, nulla mi separerà dall’amore di Cristo!!! (cfr. San Paolo)

Queste parole mi danno entusiasmo e voglia di servire Cristo sempre più!

Il vescovo mi ha chiesto di vivere il mio ministero in questa comunità e in quella di San Pio.

Ai ragazzi, ai giovani, alle famiglie dico: sono qui per servirvi!

E allora insieme continuiamo a costruire una comunità in ascolto della Parola e ai piedi della mensa eucaristica; una comunità dove ci si senta veramente fratelli: nella gioia, nella sincerità e nell’amore. Parole retoriche? Può darsi…

Ma io ci credo!